Per praticamente tutte le persone che soffrono di insufficienza renale arriva un momento temuto: quello della dialisi. Anche se questo trattamento è inevitabile nel lungo periodo, il suo arrivo può essere parzialmente allontanato.

Infatti, non sempre si sottolinea a sufficienza che alcuni comportamenti quotidiani, come l’adesione corretta alla terapia farmacologica e al trattamento dietetico, possono far slittare l’inizio dell’emodialisi. Lo dimostra l’incredibile storia di Emanuela Sagliocco.

Emanuela Sagliocco: un esempio di cura applicata

Nata nel 1914, Emanuela ha incontrato la malattia renale a causa di un tumore alla vescica, che in pochi anni l’ha portata all’insufficienza renale cronica (IRC).

Come da prassi, ha adottato una terapia farmacologica specifica per la sua storia clinica, applicandosi moltissimo soprattutto nella cura del proprio regime alimentare.

Il trattamento dietetico-nutrizionale è infatti un tassello fondamentale nel contrasto delle patologie renali.

Le linee guida sono complesse, per questo oggi si consiglia sempre di affidarsi ad un professionista abilitato. Per imparare a vivere una vita serena e completa anche a tavola.

Emanuela ha compreso perfettamente il messaggio. Lo snodarsi della sua vita fino ad oggi lo dimostra.

Fra marito, figli e cucito, nessuna rinuncia fino a più di cento anni

La Sagliocco è arrivata a più di 100 anni senza alcun bisogno della dialisi.

C’è da dire che quello dell’arzilla ultracentenaria napoletana è un caso rarissimo. 

Ad ogni modo, nella sua unicità, dimostra che una scrupolosa attenzione ai comportamenti ed allo stile di vita può permettere di vivere in maniera piena e soddisfacente. Tutto nonostante l’IRC.

Una parte del traguardo di Emanuela va attribuita ad una fortuna parziale di tipo fisiologico, ma un’altra, certamente, alla bravura nel prendersi cura di sé.

La donna ha per tutta la sua vita fatto la sarta, affiancando ogni giorno il marito, impiegato alle poste cittadine.

Nonostante la malattia renale, hanno avuto 4 meravigliosi figli, che oggi hanno contribuito ad allargare la famiglia con molti più nipoti.

Lei afferma che siano stati i suoi gusti ad aiutarla “solo pasta e ortaggi, odio i secondi”, dice, ma sicuramente c’è molto di più.

Un ambiente amorevole, interessi, amicizie: insomma, il mantenimento di una vita normale nonostante i cambiamenti richiesti dalla malattia.


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Si ringrazia per la storia Attilio di Benedetto e Nephrocare S.P.A. 

Articolo e adattamento web: Maria Rinaldi Miliani