La Fondazione Italiana del Rene (FIR) solleva preoccupazione per le gravi conseguenze che la guerra a Gaza e in Israele sta infliggendo ai pazienti affetti da patologie renali, alle loro famiglie e agli operatori sanitari.

Ancora una volta, un conflitto militare mette in grave pericolo individui che sono del tutto estranei ad esso.

Di fronte all’imminente offensiva israeliana nella Striscia di Gaza ed ai tagli alle forniture energetiche già attuati, sono i più vulnerabili a soffrire maggiormente le ripercussioni della guerra.

Fra questi ci sono indubbiamente i soggetti bisognosi di dialisi ed i pazienti sottoposti a trapianto, che non possono accedere alle cure a causa della mancanza di acqua e fornitura energetica. Vivono in grande angoscia, incerti se riceveranno la dialisi una volta che la situazione si sarà stabilizzata, se tale ritardo metterà a repentaglio la loro vita, o se dovranno fuggire, incerti di trovare cure per la loro condizione.

Secondo il Palestine Information Center, a Gaza circa 1.100 persone con insufficienza renale necessitano di dialisi almeno tre volte a settimana, tra cui 38 bambini. La FIR esorta i governi vicini a fornire tutta l’assistenza in loro potere ed a sostenere tutte le azioni umanitarie necessarie in questo momento al fine di garantire accesso alle cure ai pazienti affetti da problemi renali, che si trovano a Gaza. Questo implica la fornitura di trattamenti di dialisi e di farmaci ai pazienti sottoposti a trapianto che sono costretti a fuggire dalla guerra.

Come FIR crediamo nella cooperazione tra le nazioni, nella solidarietà, nella democrazia e nella collaborazione. Questi valori ci uniscono nel perseguimento di obiettivi comuni: migliorare il benessere dei pazienti affetti da malattia renale.

Tuttavia, le guerre portano inevitabilmente violenza e sofferenza agli individui che abitano i territori coinvolti. È imperativo rispettare il diritto internazionale umanitario e proteggere la popolazione civile.

I pazienti affetti da patologie renali rappresentano un gruppo ad alto rischio e chiediamo che essi continuino ad avere accesso alla dialisi, ai trapianti e all’assistenza sanitaria. Chiediamo di rispettare i diritti umani e di riconsiderare l’interruzione delle forniture di acqua ed elettricità alle strutture sanitarie. Chiediamo inoltre l’ingresso di forniture mediche e di farmaci essenziali per le persone in dialisi e per i pazienti sottoposti a trapianto che ne hanno bisogno.

Esprimiamo la nostra solidarietà a tutti coloro che sono colpiti da questa terribile tragedia, vogliamo esprimere il nostro pieno sostegno e impegno alle persone affette da malattie renali, offrendo la nostra assistenza nel coordinare le risorse al fine di alleviare questa situazione straziante.

Esortiamo vivamente i governi e gli operatori sanitari ad unire le forze per garantire cura ed assistenza ai pazienti affetti da patologie renali, che sono sempre i più fragili e vulnerabili, e alle loro famiglie.

 

Roma, 18 Ottobre 2023